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Lyrischer Wille 2017


Bressanone 2017

A cura di Matthias Vieider e Arno Dejaco

Avete presente quel gioco che si faceva da bambini dove sussurravi una parola o una frase nell’orecchio di qualcuno e poi questa parola faceva il giro di tutti gli amici e arrivava alla fine completamente cambiata oppure no, magari si riusciva a non farla disperdere.
Ecco, il progetto consisteva più o meno in questo.
Venivano selezionati una serie di autori dalle differenti origini linguistiche e si creava un gruppo. Al primo veniva data una poesia in una lingua sconosciuta e il suo compito era tradurla nella propria lingua, che poteva essere anche una lingua metaforica, una lingua artistica. L’autore doveva semplicemente rendere propria la scrittura di qualcun altro. Ero il quarto in fila, la poesia che mi arrivò era in dialetto tedesco. La traduzione era una poesia di amore verso questa persona che parlava emettendo suoni gutturali ed incomprensibili.

Il libro è stato pubblicato da Folioverlag e contiene tutte le poesie e traduzioni create.

Qua il sito del progetto.

Sotto invece un audio dove diversi autori, tra cui anche io, leggono la poesia scritta. Questo audio diventa poi un’installazione sonora inserita all’interno del parco di Bressanone.

Ma non era meglio se restavamo a casa.

Io qua, non ci volevo venire,
manca o’ sole e o’ mare e tutto quello che a te fa respirare
si tramuta in russare,
la notte.

e non è dormire.

Mentre la luna taglia il buio, squarcia le nuvole,
dicevi l’aria fresca, ordinavi ancora da bere,
e le tue vocali si chiudevano
la tua lingua si allargava.
Che mi hai portato a fare quassù in cima se non mi ami più?

I fari delle macchine, frastagliati dal fluire dei tronchi
degli alberi, viaggiano di ritorno
verso le loro case riscaldate
verso i loro garage più ospitali
di te
del tuo parlare
del tuo respirare
diverso
che inizio a capire solo quando smette di voler dire qualcosa
e lascia che sia il contesto a spiegarsi.

Ora le vedo sai le montagne,
vedo anche il mare, se mi concentro bene,
so che esiste da qualche parte là in fondo

Ti ci porto se vuoi
dormiamo in spiaggia
ma prima
si passa in farmacia
mamma m’ha detto che ci sono dei cerotti anti-russare che guarda
sembrano fatti apposta per te

(ché non ho voglia di sentirti litigare,
con le onde del mare,
per scoprire chi alla fine,
fa più rumore.)