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Favole della buia notte


Spettacolo di poesia e jazz dal vivo insieme a Marco Stagni

Era buio e io ho sempre avuto paura della notte. Avevo appena finito di ascoltare Marco suonare nei suoi animali notturni. C’è una potenza comunicativa nell’assenza di parole del jazz che mi affascina fin da sempre. Guardavamo le stelle e gli ho detto che avevo da parte alcune poesie che mi vergognavo a usare come testi per canzoni, perché troppo sensibili. La poesia ti mette a nudo e le stelle ti guardano come migliaia di occhi. Marco ha detto che anche lui prova la stessa cosa, quando usa le dita per tessere scale di note con il basso. Così ci siamo trovati e abbiamo provato ad affrontare insieme questa paura dell’assenza di luce. Ne siamo usciti più forti, con uno spettacolo che è capace di distruggerti e ricomporti.
Si parla di solitudine (come sempre), di amore, si ride, si pensa alla malattia, al suicidio, si segue l’oscillare di un culo gigantesco, si finisce nelle profondità del mare e su una navicella ad esplorare universi lontanissimi. Si piange. Prima di ogni spettacolo la richiesta è: una bottiglia di vino rosso e due pacchetti di fazzoletti.
Ci si libera, tutti insieme, dal peso dell’oscurità, che si trasforma in un caldo abbraccio fino al sorgere del sole.

pics by Lidia Tacchetti & Elizabeth Brundtland